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Sailor Moon Crystal

SAILOR MOON CRYSTAL: IL REMAKE

 

Arrivano anche in Italia dal 18 dicembre 2016 le prime due stagione e dal 16 giugno 2017 la terza di Sailor Moon Crystal, il remeke di Sailor Moon, riproposizione televisiva della celebre eroina degli anni Novanta in una versione che vorrebbe essere più fedele al manga originale di Naoko Takeuchi, sia come tratto grafico che come trama. La serie, creata in occasione del ventesimo anniversario del personaggio, sarà trasmessa nel nostro paese da Rai Gulp.

 

Clicca QUI per vedere la nuova sigla del remake.

 

Clicca QUI invece per vedere le 5 sigle della storica serie degli anni Novanta.

SAILOR MOON: IL MANGA, OVVERO IL FUMETTO GIAPPONESE

SAILOR MOON: IL MANGA, OVVERO IL FUMETTO GIAPPONESE - EDUCAZIONE ALLA SALUTE

 

         Copertina della versione italiana 2010 del manga

      Pretty Guardian Sailor Moon numero 1 GP Publishing

 

 

 Con il termine manga si intende il fumetto giapponese. La lettura di un manga tradotto in italiano consente di fare qualche interessante riflessione culturale.

 

Nei Paesi del Sol Levante la scrittura procede da destra verso sinistra per cui i giornali e le riviste si sfogliano e in questo senso. Osservando quindi la copertina di una pubblicazione nipponica troviamo la rilegatura a destra e le pagine libere a sinistra al contrario di quanto avviene da noi. Sarebbe come dire che la copertina è apposta sulla nostra quarta di copertina e che il libro legge al contrario.

 

Nel caso di un fumetto poi anche l'ordine di lettura delle vignette e dei balloon procede da destra verso sinistra. Nel caso aveste qualche dubbio potreste fare l'interessante esperimento di guardare le pagine alle specchio in modo da rivedere nell'immagine riflessa l'ordine esatto di lettura in base alla logica occidentale.

 

 

Tutti i diritti dell'edizione italiana 2010 del fumetto "Sailor Moon" sono di GP Publishing.

 

SAILOR MOON, NAOKO TAKEUCHI E LA MODA

SAILOR MOON, NAOKO TAKEUCHI E LA MODA - EDUCAZIONE ALLA SALUTE

 

Naoko Takeuchi è autrice del manga "Pretty guardian Sailor Moon" ovvero "La bella guerriera che veste alla marinaretta". Il titolo originale prende spunto dalle divise alla marinaretta indossata dalle guerriere che è in pratica una rielaborazione della divisa scolastica femminile obbligatoria in molte scuole giapponesi.

 

La moda è sempre stata infatti una delle grande passioni della mangaka e ha costituito in più occasioni fonte d'ispirazione per il look dei suoi personaggi. Christian Dior, Yves Saint Lauren, Chanel, Thierry Mugler e Christian Lacroix sono alcuni degli stilisti emulati.

 

Clicca qui o sull'immagine del presente box per vedere la fonte ispiratrice del look e abiti di alcuni personaggi del manga "Pretty guardian Sailor Moon".

 

SAILOR MOON, GLI ODANGO E IL GIAPPONE

SAILOR MOON, GLI ODANGO E IL GIAPPONE - EDUCAZIONE ALLA SALUTE

 

Il vocabolo "odango" significa polpetta. Con tale termine si è soliti indicare in Giappone una specialità culinaria a base di riso e tofu che viene servita appunto sotto forma di polpetta infilzata con uno spiedino. Per similitudine morfologica, il vocabolo si usa anche per indicare particolari tipologie di acconciature giapponesi che sfruttano gli chignon e che spesso raccolgono i capelli ai lati della testa in due sfere. Di tale acconciatura ne esiste anche una variante cinese denominata "corda di bue" che è usata sia per le ragazze, con due corna simmetriche, sia per i ragazzi con un unico corno centrale sulla nuca. Molto frequente fino agli inizi del Ventesimo secolo, può essere ancora oggi ammirata in eventi storici e folkloristici.

 

Quella di Bunny ( Usagi ) e Sailor Moon è un tipico esempio di odango. Tale acconciatura non è quindi un'invenzione ex novo dell'autrice Naoko Takeuchi ma un chiaro riferimento e omaggio alla cultura giapponese costantemente presente in ogni adattamento della storia.

 

Infatti, nel primo atto del manga Bunny ( Usagi Tsukino ) appallottola un compito in classe di inglese andato male e lo butta per strada alle sue spalle colpendo inavvertitamente Marzio ( Mamoru Chiba ). Il ragazzo dice: "Mi hai fatto male sai? Parlo con te, testa bernoccoluta! Vuoi far venire i bernoccoli anche a me?". E la ragazza risponde: "Ugh! Questi non sono bernoccoli! Si chiamano odango. Odango, capito!". Il ragazzo, dopo aver visto il voto del compito in classe, ribatte "Studia di più, testa di odango!". E quindi Bunny andandosene conclude :" Grrr... ! La cosa non ti riguarda".

 

L'incontro tra Bunny e Marzio avviene in modo similare anche nella prima puntata dell'anime degli anni Novanta con la differenza che nel dialogo non si fa mai riferimento alla pettinatura di Bunny e quindi tantomeno all'odango. Solo in seguito Marzio inizierà a chiamare Bunny "testolina buffa" proprio per via della sua acconciatura. Inoltre tale soprannome verrà utilizzato spesso nelle puntate successive. Analizzando infatti l'incontro più nel dettaglio Bunny appallottola ancora il compito in classe di inglese andato male e, buttandolo per strada alle sue spalle, esclama: "Non voglio più vedere questo pezzo di carta". Ancora una volta la palla di carta colpisce inavvertitamente Marzio in testa che risponde "Non si lanciano i pezzi di carta in testa alla gente" facendone inizialmente solo una questione di buona educazione. Dopo l'immediata risposta di Bunny "Mi scusi tanto!", Marzio vede l'esito della prova ed esclama "Che brutto voto! Faresti meglio ad applicarti di più a scuola. Non ti pare?". A questo punto, dopo la paternale, Bunny risentita risponde "Non sono affari tuoi. Dammelo!" e lo saluta con una linguaccia prima di andarsene borbottando "Ma chi diavolo pensa di essere quelli lì! E' un tipo molto strano..."

 

Il termine odango invece ricompare nel dialogo dell'anime del 2014.  Bunny appallottola ancora il compito in classe di inglese andato male e, buttandolo per strada alle sue spalle, esclama: "E' meglio che me ne torni a casa". Come al solito la palla di carta colpisce inavvertitamente Marzio in testa che l'ammonisce "Sta attenta! Il fatto che tu abbia due bernoccoli non significa che devi farli anche a me!". Al che Bunny sbotta gridando "Per tua informazione è un'acconciatura che si chiama odango!" E il ragazzo, guardando l'esito del compito in classe, subito ribatte "Trenta su cento? Dovresti studiare di più, testolina buffa". E quindi Bunny ribatte "Tu pensa agli affari tuoi!" ma questa volta non si allontana subito e i due si guardano intensamente negli occhi per qualche istante. Quindi, Bunny raccoglie la cartella e si allontana accorgendosi di avere "il cuore battere come un tamburo" ma, non volendo ammettere a se stessa il colpo di fulmine, conclude dicendo "Comunque chi si metterebbe lo smoking per uscire al pomeriggio? Solo un esibizionista."

 

Oltre a Sailor Moon, numerosi sono tuttavia i personaggi degli anime giapponesi che sono soliti acconciarsi abitualmente con gli odango. Ad esempio Mint Aizawa dalla serie Tokyo Mew Mew - Amiche vincenti, LanHua di Mermaid Melody - Principesse sirene, Shampoo di Ranma ½, Tenten di Naruto, Meiling Li di Card Captor Sakura, Doremi Harukaze di Ojamajo Doremi e Pucca di Pucca Funny Love. 

 

Non mancano inoltre esempi di personaggi che pur solitamente avendo un'acconciatura differente ricorrono all'odango per un'occasione speciale.

 

SAILOR MOON: RIFERIMENTI CULTURALI

SAILOR MOON: RIFERIMENTI CULTURALI - EDUCAZIONE ALLA SALUTE

 

Il manga "Sailor moon" è incastonato di numerosi riferimenti culturali.

 

Per esempio il Silver Millenium, ribattezzato Regno Argentato nell'anime degli anni Novanta, è stato disegnato prendendo spunto dal Taj Mahal, lo splendido mausoleo indiano costruito nel 1632 dall'imperatore moghul Shah Jahan in memoria della moglie Mumtaz Mahal.

 

E' considerato una delle massime espressioni dell'architettura musulmana in India ed è patrimonio dell'UNESCO dal 1983.

 

Clicca qui sulle voci RIFERIMENTI CULTURALI 1 e RIFERIMENTI CULTURALI 2 per scoprire altri riferimenti culturali presenti nel manga o nell'anime "Sailor Moon"

 

 

Recensione didattica e culturale.

Tutti i diritti dei personaggi della serie "Sailor Moon" sono di Naoko Takeuchi e Toei Animation